Credo che sia
capitato a molti di vedersi chiudere la porta in faccia dopo aver avuto la
sensazione di essere stati invitati ad
entrare. Ammetto che a volte ci si
può sbagliare quando i pensieri sono offuscati dal desiderio o dall’eccitazione,
ma spesso capita di essere vittima di sofisticate
manipolazioni da parte di donne che trovano piacere e soddisfazione nel negarsi
quando tutto lasciava intendere il contrario. Insomma, come le commesse al
piano terra della Rinascente che vendono profumi, per dirla in gergo militare,
te la fanno annusare e non te la danno. Per galanteria definiremo queste donne “profumiere”.
Dicesi profumiera
chi nei comportamenti lascia volutamente intendere di apprezzare il rituale di
corteggiamento a tal punto da dirsi pressoché persuasa a concedersi ai piaceri
della carne. Lasciare volutamente intendere vuol dire che allorquando il
corteggiatore, illuso di esser riuscito a muover le giuste corde, palesa sicuro
di se le sue intenzioni ma si trova mestamente
respinto. Trattasi di agire doloso dato che la profumiera, dopo avere
respinto le avance, di solito si diverte anche a metter alla gogna il malcapitato
accusandolo di aver frainteso e che tale fraintendimento nasce dal fatto che l’uomo, in
quanto tale, è privo di sentimenti e razionalità, ma il suo agire è governato
da un solo scopo ed è per questo che distorce
la realtà. Cosa spinge alcune donne ad essere volutamente ambigue è un mistero che aggiungerei alla lunga lista
dei comportamenti irrazionali. Giocando a fare gli psicologi si potrebbe
azzardare una latente insicurezza o debolezza che si traduce nel enfatizzare il
potere insito nella negazione, oppure ipotizzare un piacere sadico nell’umiliare
l’uomo. Più semplicemente si potrebbe spiegare tutto con la vecchia e
sempreverde carenza di affetto e autostima, compensata da una lunga fila di
corteggiatori che però ignora il fatto che lo sanno tutti l’esclusività di un
locale non è certo data dalla fila all’ingresso ma che questa è solo indice del
fatto che il buttafuori è uno stronzo.
Il fatto di
reputarmi troppo vip per stare in coda e soprattutto l’essere sospettoso quando
tutto sembra troppo semplice di solito mi evita situazioni imbarazzanti oppure,
in fatto di profumiere tanto ci ho sbattuto il naso che ormai ne sento l’odore anche a distanza. Tuttavia notavo di recente come oggi che tutto
è digital o social o “fess”- buk vi sia stato un upgrade anche nel
comportamento delle profumiere. Così sono sempre più numerosi i profili con
fotografie in bikini risicatissimi o
pose osé postate per creare tristissime claque
di poveri illusi che dispensano banali
e sudaticci complimenti. Ho visto addirittura chi fa copia e incolla di
messaggi di pseudo corteggiatori meritando sicuramente il titolo di regina delle profumiere… Mi duole dire però che all’inzerbinimento
dell’uomo non c’è mai fine e davvero basta uno scampolo di pelle per perdere il
senno. Se poi in chat la risposta all’allusione è la faccina che ride… ci vuole
poco ad esser colti con le brache calate
davanti al pc, metaforicamente e non. Diffidate del facile guadagno al minimo
investimento.
E tu profumiera,
in assenza di una regolamentazione che tuteli il maschio sprovveduto, se la tua
foto “appecoronata” con tanga interdentale vuole esser solo un ricordo
delle vacanze, nel tuo profilo, potresti per favore flaggare la voce “arrizzacazzi”?
Grazie.
a volte però la gentilezza e la simpatia vengono frettolosamente fraintese, così poi si rischia di sembrare profumiere!...beh magari è un'altra faccia della medaglia anzi della profumiera!
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