giovedì 13 settembre 2012

Ciao, sai cosa vuol dire ciao?


Ora di punta, stazione di snodo della metropolitana, affollatissima scala mobile a due corsie che lenta porta su una fiumana di gente. Io immerso nella folla mi faccio portare da questa corrente meccanica ripassando a mente i vari impegni della giornata, quando nell’altra corsia che sale lenta noto una ragazza avvenente dai vistosi capelli rossi. In quell’istante una voce si leva forte da una scala all’altra: “a bella me pari n’semaforo!”
Oggi, che ho finalmente compreso che lo sbaglio più grande in qualsiasi tipo di approccio è quello di dare importanza all’interlocutrice o ancor peggio volere a tutti i costi risultare simpatico, sono propenso a pensare che quell’esternazione di sincerità sia meritevole di considerazione.
Naturalmente tutto si è concluso in una risata da parte degli astanti e niente di più. Però, l’atteggiamento tutto sommato è quello giusto.
Diciamocelo, ai più oggi la parola manca. Volere essere a tutti i costi interessanti, acuti, intelligenti, simpatici è impresa a tanti davvero ardua. Se poi ci si fa prendere pure dall’ansia che il grosso dell’opinione di te se la fa entro le prime tre o quattro parole che dici, ti viene subito da sperare in un ritorno di Passaparola in tv per gli studenti dell’ultima ora. Peggio mi sento a parlare di social network, emmemmesse, essemmesse e semeladesse. Rimarrà per sempre un mistero per me come, con le unghie appena rifatte, sia in grado di digitare su una tastiera minuscola a tale velocità. È una guerra persa. Preferisco desistere e se ho qualcosa da dire chiamo. Per natura l’uomo parla e dimentica mentre la donna rimugina, ripensa e cerca messaggi subliminali quando in realtà il messaggio è uno e uno solo. Per stare sereno, cerco di evitare di creare uno storico di minchiate sulla memoria virtuale del suo telefono, tanto prima o poi mi si ritorceranno contro.
La donna oggi ha bisogno di sentirsi parlare addosso e allora si parla, si parla, si scrive, poi si parla ancora… tutto per girare attorno ad un discorso  che in realtà è ben chiaro a tutti. Non è facile non farsi trarre in inganno e senza accorgersene si è trascinati in un vortice di parole che, ahimè, presto si esauriscono. E poi? Di che vogliamo parlare? Delle tue scarpe nuove? Delle tue vacanze? E mentre lei parla tu ti chiedi per quanto ancora dovrai fingerti interessato prima di raggiungere l’agognato traguardo.
In realtà basterebbe essere chiari nelle intenzioni sin dal primissimo approccio, anche quando questo appartiene alla categoria dei più banali:
Ciao, scusa hai una sigaretta?
Si, tieni
Grazie
Vuoi anche da accendere?
No, la fumo dopo
Dopo quando?
Dopo che t'ho scopata
 

3 commenti:

  1. Aaaah forte, anche se volgare ma vera.

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  2. povere donne
    ah ah ah arrrrr

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  3. Ma se mi dici chi sei si rovina questo intrigante giocattolo? (L'autrice di Cronache dalla Luna, nonché "capo espiatorio"......

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